Coronavirus: quanto è efficace lo sterilizzatore a raggi UV?

Coronavirus: quanto è efficace lo sterilizzatore a raggi UV?

 

Gli sterilizzatori UV sono davvero efficaci? Stanno circolando false informazioni sulla loro validità, perciò quale attrezzatura è preferibile scegliere per avere la garanzia di ottenere strumenti totalmente sicuri e privi di agenti patogeni?

 

 

Che cos'è una sterilizzatrice UV

 

Lo sterilizzatore a raggi UV è un dispositivo concepito per “sterilizzare” principalmente piccoli oggetti e alcune superfici piane. Il suo procedimento si integra a quelli di disinfezione e sterilizzazione in autoclave, eseguiti in luoghi come saloni di bellezza, sale operatorie negli ospedali e altre strutture sanitarie. Esso è costituito da una sorta di lampada al mercurio che sterilizza l'aria. Viene anche utilizzato nei trasporti pubblici per ridurre al minimo il rischio di infezione da coronavirus. Queste lampade germicide, che utlizzano le radiazioni UV, non riescono tuttavia ad uccidere completamente i virus, i batteri e le spore, che possono essere pericolose per il nostro organismo. Ecco la ragione per la quale con questo dispositivo non si può parlare di vera e propria sterilizzazione, ma solo di disinfezione: svolge una funzione puramente ausiliaria e non potrà mai sostituire l'autoclave a vapore, l'unico metodo realmente efficace che garantisce l'eliminazione di batteri e microbi nocivi.

 

 

Rischi collegati allo sterilizzatore UV

 

Poichè il coronavirus può sopravvivere sulle superfici, la sua trasmissione può avvenire non solo mediante il contatto con una persona infetta, ma anche ad esempio toccando con la mano una superficie contaminata (la sopravvivenza del virus varia a seconda del tipo di superficie). Secondo alcuni studi, esso può sopravvivere fino a 24 ore su carta e cartone, fino a 72 ore su acciaio inossidabile o plastica e fino a 4 ore su superfici di rame. Tutto ciò dipende anche da fattori come l'umidità dell'aria e la temperatura. Ecco perché è fondamentale effettuare una sterilizzazione con autoclave e non con sterilizzatrice UV che, oltre a non essere pienamente efficace, può anche essere pericolosa e causare più danni che benefici. Qui di seguito vi elenchiamo alcune delle ragioni:

 

 

1. Non uccide tutti i batteri e i virus

 

Le radiazioni UV eliminano le forme vive dei microrganismi ma non le loro forme vegetative di spore. Per di più lo sterilizzatore UV non appartiene alla classe B, la più alta, (come l'autoclave) ma alla S o N, decisamente più basse.

 

 

2. Non funziona in maniera precisa

 

Le lampade UV germicide non hanno una prestazione molto accurata: poiché i raggi si propagano in maniera lineare, microrganismi possono sopravvivere in aree che non vengono da essi raggiunte. Inoltre, la distanza è direttamente proporzionale alla potenza del dispositivo, infatti gli oggetti posti più lontano dalla lampada ottengono una minore disinfezione. Le lampade battericide, non penetrando in profondità nei solidi e nei liquidi, finiscono per sterilizzare soltanto l'aria, e ciò non può e non deve sostituire la sterilizzazione in autoclave.

 

 

3. E' nocivo per l'uomo

 

Come è noto, le radiazioni UV sono dannose per l'uomo: la luce della lampada può danneggiare la retina, e i raggi possono causare ustioni cutanee, irritazioni, congiuntivite e anche portare allo sviluppo di tumori della pelle (alcuni di questi dispositivi inoltre espongono chi si sottopone al trattamento all'ozono, gas che può provocare un malfunzionamento dell'apparato respiratorio). Un ulteriore danno si verifica quando sullo sterilizzatore si selezionano una potenza troppo bassa e una durata del processo troppo breve, poiché potrebbero svilupparsi mutazioni nelle cellule microbiche.

 

 

4. Mancata approvazione da parte delle autorità sanitarie ed epidemiologiche

 

La sterilizzatrice a raggi UV non è raccomandata da parte degli enti sanitari ed epidemiologici poiché è ritenuta non efficace per la sterilizzazione. In Italia, il dispositivo usato negli ospedali e in altre strutture sanitarie è l'autoclave. Invece, fatta eccezione per l'Emilia-Romagna, nei saloni di bellezza e di parrucchieri e negli studi di tatuaggi non vige l’obbligo di sterilizzare con essa: al contrario, proprio perchè lo sterilizzatore UV non elimina i patogeni dagli strumenti, bisognerebbe utilizzare unicamente l'autoclave a vapore, e non solo nella lotta al coronavirus, ma anche per contrastare tutti gli agenti dannosi con cui entriamo in contatto ogni giorno.

 

 

Autoclave a vapore: l'unico dispositivo efficace per combattere il Covid-19

 

L'Unione Europea ha inserito l'autoclave nell'elenco dei dispositivi-chiave utili per la sterilizzazione nell'era della pandemia di coronavirus, insieme alle mascherine e agli altri dispositivi di protezione individuale. Lo strumento che viene sottoposto ad un processo di sterilizzazione in autoclave a vapore è libero da oltre il 99% di microrganismi, spore e agenti patogeni potenzialmente dannosi per l'uomo. Nell'autoclave è possibile sterilizzare anche le mascherine prima dello smaltimento, ma anche medicazioni, bende e addirittura chiavi e altri oggetti metallici. Un'autoclave deve inoltre possedere tutti i certificati (compreso il CE) e gli attestati necessari, ed è preferibile che appartenga alla classe B, la più alta.

 

 

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