La pandemia mondiale di coronavirus continua ad esistere e sta di fatto cambiando la nostra realtà. Come già affermato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), solo il vaccino ci consentirà di tornare a vivere come eravamo soliti fare prima, sebbene non nell'immediato ma gradualmente. Si sente parlare dallo scorso anno di costruzione di una "nuova realtà". Ma di cosa si tratta e in cosa consisterebbe?
Le origini del virus e il nostro nuovo modo di vivere
Che cosa sappiamo sul coronavirus, questo nuovo agente patogeno pericoloso e fino ad oggi sconosciuto? Si tratta di un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, trasmesso da uomo a uomo tramite la saliva. È stato trovato nelle secrezioni del naso e della gola, nell'urina, nelle feci, nel sangue e nelle lacrime. È ancora in dubbio se l'infezione avvenga attraverso il contatto con superfici infette o per via aerea. Ciò nonostante è risaputo che esso possa sopravvivere sulle superfici per un lasso di tempo differente a seconda della diversa tipologia (nello specifico, può sopravvivere fino a 24 ore su carta e cartone, fino a 72 ore su plastica o acciaio inossidabile, e fino a 4 ore sulle superfici in rame). Tutto ciò può variare in base ad altri fattori quali per esempio l'umidità dell'aria e la temperatura. In seguito a queste scoperte sono state attivate tutte le norme di sicurezza che ormai conosciamo in luoghi come ristoranti, negozi, ma anche parrucchieri e saloni di bellezza.
È importante ricordare che molte persone possono essere portatrici asintomatiche del virus ed essere pertanto in grado di infettare gli altri. L'infettività del virus viene segnalata dal fattore di riproduzione (il cosiddetto valore R0). Come nel caso di molti paesi, anche in Italia esso era sceso al di sotto di uno dopo la chiusura totale del 2020 (o comunque ciò avviene in concomitanza dell'arrivo di temperature più elevate). Ma sfortunatamente, con l'alternarsi della stagione invernale a quella estiva, si sono verificati continui aumenti dopo le decrescite, fino all'attuale periodo caratterizzato da una crescita nella curva dei contagi (che a breve raggiungerà il picco e riprenderà poi nuovamente a scendere).
Dopo oltre un anno e mezzo dall'inizio della pandemia e il diffondersi di molte varianti (tra le più contagiose delta e l'attuale omicron) e dato l'aumento dei contagi in molti paesi nonostante l'alta percentuale di vaccinati (alcuni con terza dose/booster), vige ancora la suddivisione in zone rosse/arancioni/gialle/bianche, ed è obbligatorio indossare la mascherina nei luoghi pubblici, coprendo attentamente bocca e naso.
È necessario che tutti noi impariamo a vivere in questa nuova realtà e a "convivere con il coronavirus", ma per fare ciò l'unica via è la vaccinazione. È molto importante vaccinarsi per proteggere la comunità, soprattutto le persone più fragili e chi non può farlo.
Una nuova realtà: di cosa si tratta?
Le nuove norme sanitarie non sono state applicate solo alle industrie, ma anche ai negozi, ai ristoranti e alle strutture di servizio, ivi compresi i saloni di bellezza, i centri estetici ed i negozi di parrucchieri. Dall'inizio della pandemia sono state attuate restrizioni anche nei negozi di alimentari, nei caffè e nei bar. In tutti questi luoghi frequentati quotidianamente è necessario rispettare le nuove regole di sicurezza.
Riportiamo qui di seguito alcune delle raccomandazioni da seguire nell'ambito della ristorazione e della cura della persona.
Raccomandazioni e requisiti per i ristoranti:
- numero limitato di persone nei locali;
- il personale del ristorante deve indossare maschere e guanti;
- disinfezione del tavolo dopo ogni cliente;
- distanza di 2 m tra i tavoli.
Raccomandazioni per i saloni di bellezza:
- l'obbligo per i clienti di indossare mascherine e, ove possibile e se il servizio lo richiede, occhiali o visiere;
- mantenere una distanza di 2 m tra i punti di appoggio (o 1 m se è stata installata la barriera di sicurezza in plexiglass);
- l'uso di asciugamani usa e getta e strumenti usa e getta ove possibile;
- il cliente non deve attendere il servizio in sala d'attesa;
- accettare clienti solo su appuntamento telefonico o online.
L'obiettivo di queste procedure sanitarie è di mirare ad aumentare la sicurezza dei clienti e dei dipendenti e ridurre al minimo il loro rischio di contaminazione. Oltre alle raccomandazioni sopraelencate, si dovrebbe mettere in pratica anche le seguenti:
- rispetto delle regole di igiene e protezione personale - lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o, quando non è possibile farlo, utilizzare igienizzanti a base di alcol (non inferiore al 70%) per la disinfezione; i dispositivi di protezione personale includono guanti, mascherine chirurgiche/FFP2 usa e getta, occhiali e visiere;
- disinfezione delle superfici e degli strumenti - è importante disinfettare gli oggetti di uso quotidiano (come telefoni ma anche maniglie e postazioni di lavoro) e le superfici il più spesso possibile scegliendo soluzioni e disinfettanti che contengano almeno il 70% di alcol;
- sterilizzazione degli utensili in autoclave – essa distrugge tutti i microrganismi dannosi e le spore ottenendo strumenti sicuri al 100%. Con l'avvento della pandemia, le autoclavi sono state utilizzate per sterilizzare anche mascherine, medicazioni e altri dispositivi riutilizzabili (quelli usa e getta devono essere sterilizzati prima dello smaltimento). La sterilizzazione è l'unico processo che garantisce una protezione al 100% contro la trasmissione del coronavirus. Diffidare di chi utilizza sterilizzatori UV o con sfere al quarzo.
Solo l'attuazione di queste misure di protezione, unitamente alle linee guida, consentirà di ridurre la diffusione del coronavirus e di proteggere in maniera efficace le persone più vulnerabili. Inoltre, è fondamentale che ogni cliente di un parrucchiere o di un salone di bellezza riceva un servizio svolto con strumenti puliti e sterili, aperti di fronte a lui / lei.
Tutte le linee guida anti-epidemia, per ogni campo (compresi i saloni di bellezza) sono disponibili sui siti web ufficiali del governo.
Negli ospedali di tutta Europa c'è carenza di attrezzature: ne servono di più e le loro forniture dovrebbero essere più efficaci. Se si applicassero delle norme europee unificate, i vari produttori potrebbero equilibrare la qualità dei prodotti forniti, e questo si tradurrebbe in una maggiore protezione per gli operatori sanitari.
Una lotta collettiva al coronavirus: l'unione fa la forza
In questo periodo delicato le autorità si sono unite agli enti privati per cercare di fronteggiare la minaccia del virus. Per citare solo alcuni esempi, i saloni di bellezza hanno condiviso le loro scorte di guanti, mascherine e disinfettanti, e alcune aziende private hanno donato fondi per l'acquisto di attrezzature mediche e iniziato a cucire mascherine per sostenere tutti gli operatori che hanno combattuto e continuano a combattere “in prima linea”. In Italia, anche grandi marchi rinomati in tutto il mondo come Armani e Fiat, in collaborazione con il governo, hanno cominciato a produrre mascherine.
Un aiuto concreto per gli ospedali europei da parte delle aziende produttrici nell'ambito cosmesi o di cura della persona potrebbe essere quello di donare attrezzature come sterilizzatori, o devolvere ad essi una percentuale per ogni acquisto effettuato sui siti online. Per i saloni e le aziende produttrici di autoclavi, le questioni relative alla salute umana dovrebbero essere sempre una priorità.